Trento. Progettone, via libera dei lavoratori al nuovo contratto. Aumentano minimi tabellari e torna la quattordicesima
ven 29 novembre 2019I lavoratori del Progettone hanno dato il via libera, a larga maggioranza e con voto segreto, alla bozza di accordo per il rinnovo del contratto.
L’intesa prevede un aumento dei minimi tabellari del 2,4%, il pagamento nella busta paga di dicembre di due quote una tantum, una per vacanza contrattuale e una per il recupero della maggiore tassazione sul premio di risultato 2019, per un valore complessivo di poco meno di 500 euro e il ritorno della quattordicesima unitamente ad nuovo elemento economico territoriale come parte fissa del salario al posto degli elementi variabili introdotti nel precedente rinnovo. Un cambio che comporta un ulteriore rafforzamento del potere d’acquisto per i 1.800 lavoratori coinvolti.
Il rinnovo porta in totale un aumento annuo di circa il 2,10 per cento agli stagionali e tra il 3,7 e il 6,8 per cento per quelli fissi, crescente in base all’anzianità maturata.
“E’ un accordo soddisfacente, che arriva al termine di una trattativa difficile e molto delicata, ma che alla fine migliora le condizioni economiche e normative di questi lavoratori – rivendicano Maurizio Zabbeni, segretario della Flai Cgil, Fulvio Bastiani segretario della Fai Cisl e Fulvio Giaimo, della Uila -. Un accordo che è stato raggiunto anche grazie alla mobilitazione delle maestranze e che è stato votato con grande senso di responsabilità. Non abbiamo raggiunto tutti i risultati a cui puntavamo, ma grazie alla nostra trattativa e alla pressione dei lavoratori le risorse stanziate dalla Giunta provinciale sono passate da 500mila a 1,5 milioni di euro, permettendo dunque un rinnovo dignitoso, che porta un po’ di soldi in più nelle tasche dei lavoratori”.
Nel dettaglio il nuovo contratto porta ad un aumento del 2,4 per cento dei minimi tabellari; vengono superati gli elementi variabili introdotti nel 2016 con il ripristino della quattordicesima e l’introduzione di un elemento retributivo territoriale fisso mensile con un ulteriore aumento delle retribuzioni annue complessive. Viene inoltre ripristinato il vecchio scatto di anzianità.
I lavoratori, anche quelli stagionali, potranno usufruire di un maggior numero di ore di permesso retribuito per visite mediche e potranno godere di un allungamento da 180 a 360 giorni del periodo di comporto in caso di gravi malattie.
Il nuovo accordo migliora anche la fruizione delle ferie, riconoscendo al lavoratore una maggiore discrezionalità su quando fruire delle due settimane di riposo. L’orario di lavoro viene riformulato in termini di flessibilità e recuperi con una conseguente maggiore chiarezza sulla paga dovuta e sulla cassa integrazione.
Per i lavoratori stagionali, inoltre, si fissa un numero minimo di giornate (agricoltura) e di settimane per l’accesso alla Naspi o alla disoccupazione.
Approvato l’accordo resta la preoccupazione, emersa con forza anche durante l’assemblea dei lavoratori, dell’effettivo godimento di questi incrementi salariali a causa della prevista reintroduzione dell’addizionale Irpef anche per i redditi più bassi. Oggi Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil hanno posto sul tavolo del presidente Fugatti e dell’assessore Spinelli la richiesta di non modificare l’esenzione o comunque di sterilizzare la misura per gli addetti al Progettone.
“C’è molta preoccupazione tra i lavoratori per la reintroduzione dell’addizionale Irpef voluta dal presidente Fugatti anche per i redditi tra i 15 e i 20mila euro – spiega Fulvio Giaimo della UILA Verona Trento -. Il rischio è che questo aumento delle tasse introdotto dalla giunta leghista vanifichi per quasi tutti i lavoratori del Progettone gli aumenti introdotti con questo rinnovo contrattuale. Sappiamo che il governo Conte sta ipotizzando una riduzione delle tasse per i lavoratori. Se alla fine i lavoratori dovessero rimetterci chiediamo alla giunta provinciale di intervenire sui tabellari per sterilizzare questa misura. Resta il fatto che è ingiusto recuperare risorse a danno dei più deboli e dunque chiediamo alla giunta di fare marcia indietro”.