Pensioni, i sindacati in piazza «Cambiare la legge Fornero». Rassegna stampa
dom 03 aprile 2016
I sindacati scendono in piazza per chiedere di cambiare la legge Fornero sulle pensioni, introducendo un tasso di flessibilità per cui «41 anni di contributi bastano». Cgil, Cisl e Uil sono unite in una battaglia che non finisce con le manifestazioni di ieri a Roma, Venezia e Napoli. È stato infatti già fissato un appuntamento per una protesta, stavolta nazionale, a piazza del Popolo, nella capitale, il 19 maggio, per la rivalutazione degli assegni al costo della vita.
LA PROTESTA. La leader della Cgil, Susanna Camusso, ieri ha insistito: «Le pensioni devono cambiare radicalmente». Camusso ha sfilato alla testa del corteo di Venezia, con quattromila partecipanti. A Napoli è intervenuto il numerouno della Uil, Carmelo Barbagallo: «Non possiamo aspettare più». Sul punto è esplicito anche il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan: «Noi andremo avanti fino a schiodare il governo». E dalla capitale, dove gli organizzatori hanno contato diecimila manifestanti, Furlan ha annunciato la prossima tappa: «Un’iniziativa unitaria sulla rivalutazione». Il tema dell’indicizzazione era stato, infatti, lasciato in sospeso dopo la legge di Stabilità. I sindacati dei pensionati il 19 maggio puntano a riempire piazza del Popolo anche dando battaglia al governo sui fronti del welfare, della non autosufficienza e del fisco. Cgil, Cisl e Uil sul dossier pensioni sono allineate e ribadiscono come la proposta per rivedere la legge Fornero del 2011 resta quella messa a punto insieme: possibilità di uscire fin dai 62 anni, ripristino del sistema delle quote e dell’anzianità, tutela dei lavori usuranti.