Manodopera agricola, al via entro giugno il portale di Agribi
gio 30 gennaio 2020Verona, 30 gennaio 2020 – Partirà entro giugno l’innovativo portale di Agribi, ente bilaterale veronese per l’agricoltura, che per primo in Italia adotterà servizi e strumenti in favore di una maggiore e migliore occupazione nel settore primario per agevolare l’incontro trasparente tra la domanda e l’offerta di lavoro. Un ruolo che sarà riconosciuto dalla Regione Veneto e si svolgerà in collaborazione con Veneto Lavoro e Anpal (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro), fondamentale anche per rafforzare l’impegno nella lotta al caporalato nel rispetto della legge 199/2016.
L’annuncio è stato dato oggi nella conferenza stampa che si è svolta nello stand di Agribi, alla presenza dei rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, che fanno parte dell’ente bilaterale per l’agricoltura. “Confidavamo di essere operativi già in marzo – ha spiegato Luigi Bassani, presidente di Agribi -, ma l’iter burocratico regionale ha allungato i tempi e saremo al via quindi alla vigilia della prossima stagione produttiva. Un portale raccoglierà le offerte di lavoro delle aziende, che avranno la possibilità di creare la propria area riservata all’interno, in cui poter inserire i dati e la descrizione della propria attività, ma soprattutto creare annunci di lavoro e gestire le candidature pervenute in totale autonomia e gratuità. Fondamentale l’apporto di Veneto Lavoro, che metterà a disposizione la sua banca dati relativa ai lavoratori in cerca di occupazione, e l’Anpal”.
Il nuovo servizio permetterà di risolvere la grave carenza di manodopera in provincia. Fino al 2015 gli stranieri assegnati alla provincia di Verona per le raccolte stagionali erano 1.200, mentre poi il numero è stato ridotto drasticamente a 300. Un numero assolutamente insufficiente rispetto alla domanda di manodopera. In Veneto le offerte di lavoro in agricoltura arrivano per il 40 per cento dalla provincia di Verona, con 28.000 occupati a tempo determinato e 2.000-2.500 a tempo indeterminato.
La nuova iniziativa testimonia la crescita continua dell’ente Agribi, che dal 2013, anno della sua fondazione, ha continuato a mettere in campo iniziative a sostegno dei lavoratori e delle aziende sia sul fronte della sicurezza che su quello della prevenzione e del welfare: dai corsi per i patentini dei trattori a quelli per la sicurezza nei campi; dai controlli sanitari alle visite mediche obbligatorie; dagli ammortizzatori sociali per gli operai a tempo indeterminato licenziati ai contributi per l’iscrizione alle scuole. Nel bilancio dell’ente gli investimenti sono passati da 30.100 euro del 2013/2014 a 244.962 euro del 2018/2019. In totale, nell’arco di sei anni, sono stati stanziati 746.381 euro per la sicurezza, la prevenzione e il welfare. Per il controllo sanitario sono stati spesi dal 2013 ad oggi oltre 166.000 euro, arrivando a ben 2.000 lavoratori stagionali sottoposti a visite mediche nel solo 2019. L’ente ha investito 43.490 euro in contributi ad aziende e lavoratori per la formazione riguardante le attrezzature pericolose e 82.720 per la formazione partecipata; 68.250 per le visite mediche obbligatorie e 68.971 per gli ammortizzatori sociali a favore dei lavoratori licenziati. Inoltre ha liquidato 12.600 euro ai lavoratori per le prestazioni sanitarie e 304.150 in contributi per le spese scolastiche dei figli degli operai. Liquidati, infine, 3.123.028 euro in sei anni per pratiche relative a infortuni, malattia e maternità.
“Sul piano della sicurezza abbiamo fatto passi da gigante – sottolinea il presidente Bassani, che è anche direttore di Confagricoltura Verona -. Anche per quanto riguarda la salute stiamo mettendo in campo molte iniziative. A breve partiremo con una grande campagna di informazione e prevenzione, con l’obiettivo di arrivare a una riduzione del rischio di ammalarsi attraverso stili di vita salutari e la diagnosi precoce delle malattie. L’anno scorso abbiamo ampliato la lista di visite mediche specialistiche coperte dal contributo annuo di 350 euro, andando a comprendere qualsiasi controllo e accertamento nell’arco dell’anno quali possono essere una mammografia, le analisi del sangue, l’elettrocardiogramma, l’ecografia addominale. Puntiamo a una prevenzione a tutto tondo rivolta al lavoratore che non riguarda solo l’ambito agricolo, ma anche la sua salute in senso generale, perché un buon stato di salute è la prima forma di salvaguardia per sostenere prestazioni di tipo fisico impegnative in campagna”.
Sottolinea Daniele Salvagno, presidente di Coldiretti Verona: “Abbiamo sostenuto, come parte datoriale, l’evoluzione che ha avuto in questi anni Agribi, facendosi conoscere da aziende e lavoratori veronesi con iniziative volte a tutelarli non solo in ambito lavorativo ma anche familiare. Il nuovo progetto sull’incontro tra domanda e offerta consentirà agli utenti di Agribi di trovare occasioni di domande e offerte in modo trasparente”.
Laura Ferrin, rappresentante in Agribi di Cia agricoltori italiani - Verona: “Stiamo facendo grandi passi in avanti sul fronte della sicurezza, della prevenzione e del lavoro. Quando si opera in maniera unitaria e nell’interesse dei lavoratori si possono mettere in campo strumenti importanti come il servizio di incontro tra domanda e offerta, un’azione concreta per cambiare il mercato del lavoro tramite un modello trasparente e partecipato dalle parti sociali”.
Giuseppe Bozzini, vicepresidente di Agribi e segretario regionale di Uila-Uil, osserva che “offrire servizi per un mercato del lavoro trasparente, sorretto da un’adeguata formazione professionale, è il modo di rispondere alle molteplici esigenze di professionalità e flessibilità di cui gli agricoltori veronesi necessitano. Non c’è più tempo da perdere, però, perché continuano a emergere problemi di caporalato e sfruttamento della manodopera gravissimi. Basta con i proclami: bisogna rendere operativo al più presto il servizio, perché altrimenti inizierà la stagione delle raccolte e le aziende agricole si troveranno di nuovo in emergenza”.
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