Decreto dignità, Governo escluda attività stagionali da contribuzione aggiuntiva
mer 07 novembre 2018
“Chiediamo al Governo di modificare la norma del decreto dignità che estende alle attività stagionali, previste dai contratti collettivi, l’aumento dello 0,5% del contributo addizionale, già pari all’1,4% della retribuzione, a carico del datore di lavoro per ogni rinnovo di un contratto a termine. E’ una penalizzazione incomprensibile che avrà ricadute nefaste su moltissimi lavoratori. La stagionalità, che nel settore alimentare è fattore fisiologico di impresa e di occupazione, garantisce il reddito ad intere comunità in alcune aree del paese e, attraverso il diritto di precedenza nelle assunzioni, contrattato dal sindacato, garantisce un percorso verso la stabilità occupazionale che con la nuova norma viene compromesso”.
Lo dichiara Stefano Mantegazza, segretario generale Uila Uil, in merito alla pubblicazione della circolare interpretativa del Ministero del lavoro sul decreto dignità (17/2018).
“Il Decreto dignità, e la conseguente circolare interpretativa del Ministero, mettono in crisi un sistema che garantisce una occupazione certa e ripetuta negli anni a decine di migliaia di lavoratori stagionali. Senza un intervento correttivo della norma, molti bilanci familiari che si basano sulle attività stagionali andranno in crisi” aggiunge il segretario generale. “È indispensabile, quindi, che nella nuova disciplina dei contratti a termine, quelli stagionali siano esclusi dalla maggiorazione, crescente e senza tetto, prevista per tutti i rinnovi contrattuali”.