Comunicato stampa unitario Fai-Flai-Uila. Rinnovato Ccnl Alimentare

mar 09 febbraio 2016

È stato firmato a Roma nella serata di venerdì il rinnovo del contratto nazionale dell’industria alimentare, scaduto il 30 novembre 2015 e che interessa circa 400mila lavoratori. La firma arriva dopo la rottura del tavolo negoziale dello scorso 11 gennaio, che aveva condotto alla mobilitazione sindacale, con il blocco delle flessibilità e degli straordinari e 4 ore di sciopero articolate a livello aziendale, al quale hanno aderito oltre il 90 per cento dei lavoratori. Una lunga e complessa sessione a oltranza, che ha impegnato dal 3 febbraio le delegazioni di Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e Federalimentare, ha portato a un rinnovo di grande valore e di prospettiva, che incrementa il salario reale dei lavoratori e introduce importanti innovazioni in tema di assetti contrattuali, welfare e bilateralità, sicurezza, mercato del lavoro, conciliazione tempi di vita e lavoro. 

La durata del contratto diventa quadriennale, con un incremento salariale a regime di 105 euro mensili, erogati in cinque tranches: 20 euro dall’1-1-2016, 15 euro dall’1-10-2016, 20 euro dall’1-10-2017, 25 dall’1-10-2018, 25 euro dall’1-9-2019. Restano in vigore scatti di anzianità e premi di produzione, inizialmente messi in discussione da Federalimentare. 

In materia di welfare sono state rafforzate ed estese le funzioni del fondo Fasa e sono state posticipate le contribuzioni a carico dei lavoratori, per garantire una integrazione salariale ai dipendenti che hanno perso il lavoro e ai quali mancano non più di 24 mesi al godimento della pensione e per trasformazioni volontarie part-time al fine di garantire un ponte generazionale per le nuove leve. 

Sotto il profilo degli assetti contrattuali siamo riusciti a rafforzare entrambi i livelli negoziali. In particolare, quello nazionale diventa sempre di più autorità salariale, mentre il livello decentrato si rafforza con la possibilità, ove non vi sono le Rsu, di subentro delle federazioni Fai, Flai e Uila. 

Sul versante sicurezza, viene introdotto l’Rls di sito, al fine di assicurare prevenzione e sicurezza a tutti i lavoratori di uno stesso sito produttivo. Novità anche sul fronte del part time, di cui viene rivista la disciplina attraverso l’affermazione del concetto di reversibilità e l’introduzione del diritto di precedenza nelle assunzioni a tempo pieno nell’ambito di più siti nello stesso Comune, accanto alla previsione di incremento dal 5 al 7 per cento del limite massimo dei lavoratori a tempo parziale. 

Di interesse il congedo per le donne vittime di violenza, con l’aggiunta di ulteriori tre mesi retribuiti a carico dell’azienda rispetto ai tre già previsti dalla legge e il Protocollo, da definirsi entro la stesura, contro molestie sessuali e mobbing. 

Si tratta di un rinnovo che dà risposte concrete ai lavoratori e sfida le imprese sul piano della produttività, dell’innovazione, della partecipazione, che conferma l’autorità salariale del Ccnl e un orario di lavoro con limiti e controlli contrattuali. 

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