Caso caporalato nel Basso Veronese, Mirandola (Uila): «Una macchia sulla produzione agricola veronese»
sab 13 luglio 2024«Una delle eccellenze della nostra provincia, ossia la produzione agricola veronese, macchiata ancora da notizie di sfruttamento e lavoro irregolare».
Lo afferma Daniele Mirandola , segretario della UilA – Uil Territoriale di Verona e Trento ,parlando del caso di caporalato scoperto nel Basso Veronese dove 33 braccianti indiani, erano costretti a vivere in condizioni degradanti in 3 casolari a Cologna Veneta e che lavoravano nelle campagne veronesi ridotti in schiavitù da due caporali.
«Il caporalato è un fenomeno che continua a soggiogare lavoratrici e lavoratori, per la maggior parte stranieri, spesso impossibilitati a ribellarsene perché vittime di ricatti e violenza. Un plauso alle forze dell’ordine che con le attività di indagini svolte sono riuscite e risalire al sistema e messo in piedi dai due caporali e liberare da questa situazione i 33 lavoratori – dice Mirandola -. In casi simili le vittime purtroppo sono spesso reticenti a denunciare la situazione che vivono per svariati motivi, tra i quali l’assente o ridotta comprensione della lingua italiana e i ricatti e le violenze messe in campo dai caporali».
«Purtroppo il sistema di ingressi e di accoglienza lascia ancora ampi margini ai caporali di sfruttamento di persone in difficoltà. Sarebbe necessario programmare ed offrire un percorso di inserimento linguistico e lavorativo per chi entra nel nostro Paese dall’estero favorendo quindi l’indipendenza di queste persone e l’integrazione – sottolinea il sindacalista -. È importante in questa fase l’impegno della Regione, tramite i servizi sociali, per l’assistenza ma soprattutto l’immediata possibilità di avviamento verso futuri percorsi lavorativi e di inclusione sociale ed è utile ricordare che nella nostra provincia attraverso l’Ente Bilaterale Agricolo di Verona, ovvero AgriBi, sono state avviate in questi anni importanti attività di sportello lavoro per l’incontro della domanda e offerta di lavoro e progetti finalizzati al miglioramento della comprensione della lingua italiana in particolar modo focalizzandosi sugli aspetti della sicurezza in agricoltura».
«Questi progetti hanno lo scopo di togliere spazio ai caporali e aumentare le possibilità di inserimento nel mondo del lavoro regolare per i lavoratori stranieri. Dall’altra parte, come abbiamo recentemente chiesto al Governo è necessario aumentare la possibilità di ispezioni magari coordinando tutti gli enti coinvolti (Inps, Inail, Ispettorato del Lavoro e Agea) e con l’incrocio delle banche dati orientare i controlli mediante una valutazione a monte degli indici di congruità», conclude Mirandola.
FONTE: primoweb.it