Campagna sorveglianza sanitaria: sono molti gli italiani tornati a lavorare in agricoltura
ven 13 dicembre 2019Sono state oltre 1.900 le visite mediche effettuate da Agribi ai lavoratori che hanno lavorato nei campi della provincia veronese nelle raccolte stagionali, dalla frutta agli ortaggi e alla vendemmia. Con una sorpresa: calano gli stranieri e tornano a farsi vedere gli italiani, in gran parte pensionati e studenti. È il bilancio presentato il 20 novembre da Agribi, l’ente bilaterale veronese per l’agricoltura di cui fanno parte Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, al termine della istituti agrari e i pensionati, soprattutto nella vendemmia», spiegano Sabrina Baietta, Luca Zanetti e Filippo Grandi Rlst del comparto agricolo.
Al termine della visita i lavoratori ottengono l’idoneità al lavoro nei campi, valida due anni, e un libretto per assolvere l’obbligo normativo di informazione e formazione sulla prevenzione, tradotto in 11 lingue. Con un minimo di 15 lavoratori le visite mediche, che sono gratuite, possono essere organizzate nelle aziende agricole. Il tutto con l’ausilio di medici del lavoro convenzionati con Agribi. «Le visite consistono in la pratica delle visite mediche è consolidata, come la Valpolicella e l’Est Veronese, siamo riusciti a raggiungere territori nuovi come la Valdadige, interessata dalla vendemmia, e le zone al confine con il Padovano e il Rodigino, dove si coltivano soprattutto ortaggi». Dal bilancio emerge una massiccia presenza di italiani, seguiti dai romeni, mentre appaiono in forte calo i polacchi, che per anni sono stati una garanzia per le raccolte della frutta nella provincia veronese, soprattutto nelle fragole, nei piccoli frutti e nella vendemmia.
«Le squadre di polacchi sono andate in altri Paesi, come la Germania, lasciando le aziende agricole in grande difficoltà per il reperimento di manodopera. A sopperire alla carenza sono stati molti studenti degli campagna di sorveglianza sanitaria che prevede visite mediche gratuite rivolte ai lavoratori stagionali come prevenzione degli infortuni. «Siamo molto soddisfatti - spiega Sabrina Baietta Rlst Uila di Agribi -. La partecipazione è lo specchio dell’azione svolta dall’ente nell’ottica di salvaguardare la salute e le persone. Oltre a zone dove un’anamnesi approfondita del lavoratore, accompagnata da test come spirometria e controllo della pressione, per verificare se esistano patologie particolari che possano dare problematiche in campo come malori, colpi di sole, reazioni allergiche - avverte Grandi -.
Quest’anno le adesioni alla campagna sono state massicce: ben 1.900 lavoratori visitati contro i 1.750 del 2018.