Bonus e Sussidi 2023
mer 01 febbraio 2023BONUS MOBILI
Che cosa è:
Si può usufruire della detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di interventi di recupero del patrimonio edilizio. Indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 10.000 euro per il 2022, 8.000 euro per il 2023 e 5.000 euro per il 2024 (il limite era pari a 16.000 euro per gli acquisti effettuati nel 2021) riferito, complessivamente, alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. La detrazione va ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo (perciò il recupero del 50% di quanto speso si avrà in dieci anni).
Come ottenere il bonus:
La detrazione si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello unico persone fisiche) e spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio. Per esempio, se le spese per ristrutturare l’immobile sono state sostenute soltanto da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro, il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici non spetta a nessuno dei due. Si ha diritto al bonus mobili ed elettrodomestici anche quando il contribuente ha scelto, in alternativa alla fruizione diretta delle detrazioni per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, di cedere il credito o di esercitare l’opzione per lo sconto in fattura.
Per quali acquisti è riconosciuto:
La detrazione spetta per l’acquisto di mobili nuovi. Si tratta di letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione. È escluso l’acquisto di porte, pavimentazioni (per esempio, il parquet), tende e tendaggi, altri complementi di arredo. La detrazione spetta anche per l’acquisto di elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori, come rilevabile dall’etichetta energetica. L’acquisto è comunque agevolato per gli elettrodomestici privi di etichetta, a condizione che per essi non ne sia stato ancora previsto l’obbligo. Rientrano nei grandi elettrodomestici, per esempio: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento. La sostituzione della caldaia rientra tra gli interventi di “manutenzione straordinaria”: è necessario che ci sia un risparmio energetico rispetto alla situazione preesistente.
BONUS CARBURANTE
Per il periodo gennaio – dicembre 2023 sarà possibile (non obbligatorio) per le aziende erogare ai propri dipendenti, del settore privato, fino a 200 euro di buoni carburante, misura già prevista lo scorso anno.
Come ottenere il bonus:
Non si deve fare alcuna domanda e sarà l’azienda che valuterà se erogare o meno il bonus, considerando che per la stessa rappresenterà un costo a suo carico.
BONUS BOLLETTE
Tra le novità introdotte dalla Manovra 2023 anche il potenziamento del bonus sociale per le bollette di luce e gas per fronteggiare il caro energia. Per i primi tre mesi del 2023 la soglia di accesso allo sconto sale a 15.000 euro il tetto ISEE dai 12.000 euro precedenti. Sempre per fronteggiare il rincaro energia, previsti anche il bonus pellet e il bonus teleriscaldamento.
Come ottenere il bonus:
Il riconoscimento avviene in automatico, basterà infatti fare il modello isee 2023 e, se l’importo dello stesso sarà inferiore alla soglia prevista, scatterà senza fare alcuna domanda.
ASSEGNO UNICO
Lo scorso anno, a partire da febbraio, è partito questo strumento che ha sostituito diversi altre indennità/sussidi/aiuti alle famiglie, tra cui gli assegni familiari, le detrazioni per famigliari a carico, il bonus nascita, ecc…
Se nel 2022 si ha già richiesto l’erogazione dell’assegno unico, nel 2023 basterà aggiornare l’isee (sono tutti scaduti il 31/12/2022) e il nuovo assegno unico continuerà ad essere pagato senza rifarne domanda. Se non si è fatto o non si farà l’isee si percepirà l’importo minimo previsto dalla normativa.
Come si fa domanda:
On line sul sito inps. La Uila fornisce il servizio gratuitamente agli iscritti.
Nota bene: sarà obbligatorio segnalare solo eventuali modifiche, quali la nascita di un nuovo figlio, il compimento del diciottesimo anno, il riconoscimento di invalidità del figlio, la variazione del codice iban, ecc…
ASSEGNO UNICO MAGGIORATO
La Legge di Bilancio 2023 ha previsto, da gennaio 2023 e per i tre anni successivi aumenti del 50% in favore delle famiglie numerose (almeno 3 figli), oltre ad una maggiorazione del 50% durante il 1° anno di vita del bambino. Rende inoltre strutturale l’aumento del sussidio in presenza di figli disabili.
Come fare domanda:
On line sul sito inps. La Uila fornisce il servizio gratuitamente agli iscritti.
UN MESE EXTRA DI CONGEDO PARENTALE INDENNIZZATO ALL’80% (al momento non ci hanno dato istruzioni su come procedere)
Prevista anche un’importante modifica al congedo parentale per i lavoratori dipendenti, sempre apportata dalla Legge di Bilancio. La novità consiste in una mensilità aggiuntiva retribuita all’80% da computare nel periodo di astensione dal lavoro. Il periodo massimo indennizzabile rimane comunque di 9 mesi (con gli ulteriori 8 mesi che rimangono pagati sempre al 30%). Perciò non si allunga il periodo previsto dalla normativa, semplicemente un mese anziché essere pagato al 30% sarà pagato all’80%.
Come fare domanda:
On line sul sito Inps. La Uila fornisce il servizio gratuitamente agli iscritti.
BONUS ASILO NIDO
Tra le misure per la famiglia ricordiamo anche il bonus asilo nido in vigore anche per l’anno scolastico 2023. Le famiglie con figli di età fino a 3 anni possono richiederlo come aiuto economico ottenendo un contributo massimo di 3.000 euro all’anno per sostenere le rette degli asili nido o di servizi di assistenza domiciliare per minori con patologie. Gli importi variano in base all’ISEE.
Come fare domanda:
Si deve presentare domanda on line sul portale Inps. La Uila fornisce il servizio gratuitamente agli iscritti.
CARTA RISPARMIO SPESA
Innanzitutto la Legge di Bilancio 2023 ha introdotto la “Carta risparmio spesa”. Si tratta di una sorta di “social card” per famiglie con redditi non superiori a 15.000 euro. Erogata dai Comuni, questa card aiuta le famiglie italiane a fronteggiare il caro vita. Con la Carta risparmio spesa le famiglie potranno acquistare i beni di prima necessità, specie quelli alimentari. Questa misura sostituisce i vecchi buoni spesa, misura centrale durante l’emergenza Covid.
Come ottenere la card:
Presso il proprio Comune di residenza.
SOCIAL CARD/CARTA ACQUISTI
La Social Card o Carta Acquisti è uno dei progetti istituiti per sostenere i minori fino a tre anni di età e le persone anziane fragili over 65, specie se non autosufficienti. Può essere utilizzata per la spesa alimentare, sanitaria e il pagamento delle bollette della luce e del gas. Il governo per il 2023 ha mantenuto inalterato il sussidio, che garantisce l’importo di 80 euro a bimestre (40 euro al mese).
Tra i requisiti richiesti per poter accedere a questo sussidio è necessario fare l’isee e lo stesso non deve superare la soglia di 7.640,18 euro.
Come fare domanda:
Il modulo, distribuito dal MEF, è disponibile presso Poste Italiane, dove deve essere compilato solo per la prima richiesta. Negli anni avvenire basterà rifare l’isee e se si è sotto la soglia prevista la card continuerà ad essere ricaricata.
ASSEGNO SOCIALE
L'assegno sociale è una prestazione economica, erogata a domanda, dedicata ai cittadini italiani e stranieri in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori alle soglie previste annualmente dalla legge. Dal 1° gennaio 1996, l'assegno sociale ha sostituito la pensione sociale. La prestazione ha natura assistenziale e non è esportabile; pertanto, non può essere riconosciuta se il titolare della prestazione risiede all’estero. Il beneficio economico non è reversibile ai familiari superstiti.
L’importo dell’assegno per l'anno 2021 è pari a 503,27 euro per 13 mensilità.
Hanno diritto all'assegno in misura intera i soggetti non coniugati che non possiedono alcun reddito e i soggetti coniugati che hanno un reddito familiare inferiore al totale annuo dell'assegno.
Hanno diritto all'assegno in misura ridotta i soggetti non coniugati che hanno un reddito inferiore all'importo annuo dell'assegno e i soggetti coniugati che hanno un reddito familiare compreso tra l'ammontare annuo dell'assegno e il doppio dell'importo annuo dell'assegno.
L'assegno non è soggetto alle trattenute IRPEF.
Come fare domanda:
On line sul sito Inps. La Uila fornisce il servizio gratuitamente agli iscritti.
REDDITO DI CITTADINANZA
Il reddito di cittadinanza, sussidio introdotto nel 2019, quest’anno subirà delle modifiche sostanziali, che, salvo sorprese, porteranno alla sua eliminazione nel 2024. Tra le novità più rilevanti abbiamo una riduzione delle mensilità pagate per i percettori con età anagrafica tra i 18 e i 59 anni, che passano da 18 a 7. Inoltre, nei mesi in cui si percepirà l’rdc sarà obbligatorio seguire dei corsi di formazione o di riqualificazione personale, pena la perdita dell’assegno mensile. Alla nuova durata di 7 mesi si fa eccezione, rimanendo con durata di 18 mesi, i nuclei familiari:
- con minori
- con persone disabili (come definite dal DPCM del 5 dicembre 2013, n. 159)
- con persone di età pari o superiore ai 60 anni.
Il governo ha deciso, inoltre, che i beneficiari tra i 18 e i 29 anni, se vogliono continuare a ricevere il reddito di cittadinanza, dovranno aver completato la scuola dell’obbligo, ossia quella che arriva fino ai 16 anni di età. Chi non l’ha conclusa dovrà dunque iscriversi a corsi per rispettare l’obbligo, pena la perdita del sussidio.
Il beneficio economico si compone di due parti:
- una integra il reddito familiare fino alla soglia di 6.000 euro moltiplicati per la scala di equivalenza (7.560 euro per la Pensione di cittadinanza),
- l’altra, destinata solo a chi è in affitto, incrementa il beneficio di un ammontare annuo pari al canone di locazione fino ad un massimo di 3.360 euro (1.800 euro per la Pensione di cittadinanza). È prevista anche una integrazione per famiglie proprietarie della casa di abitazione, laddove sia stato acceso un mutuo: in questo caso l’integrazione, pari al massimo alla rata del mutuo, non può superare 1.800 euro.
L’importo complessivo, sommate le due componenti, non può comunque superare i 9.360 euro annui (780 euro mensili), moltiplicati per la scala di equivalenza e ridotti per il valore del reddito familiare.
Come fare domanda?
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