Assemblea unitaria CCNL Industria Alimentare. 400mila lavoratori vogliono rinnovare il contratto
mar 03 novembre 2015
Il segretario generale Stefano Mantegazza apre assemblea unitaria Fai-Flai-Uila
“Se è vero che Expo è stato un gran successo e se, come sostengono gli esperti, ha accelerato di 15 anni il business delle aziende coinvolte, allora appare ancor più inaccettabile la strategia negoziale finora messa in campo da Federalimentare che tende a rappresentare l’agroalimentare italiano come un settore in crisi e senza prospettive, respingendo le aspettative dei lavoratori per un rinnovo contrattuale innovativo nelle norme proposte ed equo nelle richieste salariali”.
Così il segretario generale della Uila, Stefano Mantegazza ha aperto a Roma, davanti a 600 delegati, i lavori degli attivi unitari di Fai-Flai-Uila, conclusi dall’intervento del segretario generale della Cgil Susanna Camusso, convocati per discutere lo stato delle trattative per il rinnovo del Ccnl industria alimentare e decidere le azioni future da intraprendere a livello territoriale.
“La posizione di Federalimentare è ancor più inaccettabile se si considera che da un lato contraddice i numeri sulla crescita di export e fatturato dell’industria alimentare pubblicati sul sito web della stessa organizzazione e, dall’altro, non tiene conto né dei dati economici che segnalano una ripresa in atto né dei risparmi fiscali e contributivi per oltre 8 miliardi € di cui il sistema complessivo delle imprese sta beneficiando” ha proseguito Mantegazza secondo cui è dunque “scandalosa” la contro-proposta di Federalimentare di un incremento retributivo di 7 euro sul triennio, contro i 150 richiesti da Fai-Flai-Uila. A questo proposito il segretario ha precisato “noi non abbiamo vincoli tranne il buon senso e la ragione. Entrambi ci dicono che in un paese dove l’inflazione tende a zero e dove, al contrario, crescono Pil e ricchezza, è anche a questa crescita che occorre agganciare, le nostre richieste salariali”.
“Con l’assemblea di oggi avviamo un percorso affinché in tutti i luoghi di lavoro arrivi alle aziende un segnale forte e chiaro: le lavoratrici e i lavoratori vogliono rinnovare il contratto, ma non un contratto qualsiasi, bensì quello che Fai-Flai-Uila hanno definito in una piattaforma che guarda al futuro e che propone nuovi modelli e scelte strategiche” ha concluso.