Assegno Unico, attendere di più per avere di meno. La Uila non ci sta!

gio 18 novembre 2021

“Auspicavamo sinceramente che il pre-Consiglio dei Ministri di ieri fugasse le nostre preoccupazioni rispetto all’Assegno Unico, mentre invece, le bozze in circolazione non fanno altro che confermare le nostre precedenti valutazioni. Siamo di fronte a una riforma profondamente divisiva che toglie ai lavoratori con redditi e ISEE più bassi a favore di quelli più alti del lavoro autonomo e delle partite IVA.”

Così il segretario generale Uila Uil Stefano Mantegazza commenta il decreto legislativo che attua la riforma dell’assegno unico che sarà varato oggi in Consiglio dei Ministri.

“La clausola di garanzia prevista nell’art. 5 del decreto legislativo in via approvazione  implicitamente conferma i nostri calcoli, tra l’altro mai smentiti nel merito, di un assegno unico che rischia di diventare per tanti lavoratori meno “pesante” rispetto a quanto percepito finora come detrazioni fiscali e ANF. Si tratta peraltro di una norma di salvaguardia riconosciuta ad una platea limitata che diminuisce anno per anno fino a scemare nel 2025” aggiunge Mantegazza.

“Questa riforma costringerà centinaia di migliaia di lavoratori dipendenti a tirare la cinghia mese dopo mese in attesa che arrivi l’assegno dall’INPS perché il Governo decide che non hanno più il diritto di percepirlo anticipatamente in busta paga. Una riforma che costringerà i lavoratori dipendenti a richiedere l’ISEE per ottenere l’assegno unico, ma consentirà a chi non vuole presentarlo di beneficiare di un importo pari a 50 euro al mese, senza limiti di reddito e patrimonio mobiliare e immobiliare, per ogni figlio a carico. Un bel regalo che strizza l’occhio ai tanti, troppi evasori che vivono alle spalle del reddito fisso e dei pensionati.”

“Una riforma che dovrebbe preoccupare tutto il mondo della rappresentanza: per la prima volta, infatti,” avverte il segretario generale “si mette mano pesantemente alle norme che disciplinano il mondo del lavoro senza alcun coinvolgimento di sindacati ed imprese né a monte nè nel monitoraggio degli effetti della norma, che viene demandato al mondo dell’associazionismo”.

“Non riteniamo possano essere queste le fondamenta su cui “ricostruire” il paese del dopo-Covid” prosegue Mantegazza aggiungendo che “le tabelle dell’Ufficio studi della UILA che spiegano le modalità con cui questa riforma si realizza mettendo le mani in tasca a centinaia di migliaia di lavoratori dipendenti sono a disposizione per ogni confronto di merito.” “Per quanto ci riguarda” conclude infine il segretario generale Uila Uil “porteremo i contenuti della riforma e tutte le sue contraddizioni in ogni luogo di lavoro, tra i braccianti, gli alimentaristi e i pescatori con una sola parola d’ordine: modificare la legge rendendo strutturale la maggiorazione transitoria affinché nessuno perda un euro e confermando che il nuovo assegno venga erogato, come fino ad adesso, direttamente in busta paga.”

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