8 Marzo, pari opportunità e politiche genere diventino prioritari nell’agenda paese
ven 08 marzo 2019
Dichiarazione della segretaria nazionale Uila-Uil Enrica Mammucari
“Molte delle conquiste sociali, politiche ed economiche raggiunte in oltre un secolo dalle donne sono oggi minate: solo nell’ultimo anno la proposta di abrogazione alla legge 194, il Ddl Pillon, l’approvazione della maternità “agile” hanno rimesso in discussione anni e anni di lotte portate avanti con tenacia dalle donne per affermare la propria libertà di scelta personale. Per questo la Uila è convinta che, oggi più che mai, ci sia bisogno di ricordare il vero senso politico e civile dell’8 Marzo che non è, come banalmente viene ritenuta, la festa della donna, ma la Giornata Internazionale della Donna”.
Lo dichiara Enrica Mammucari, segretaria nazionale Uila, in occasione della Giornata Internazionale delle Donne.
“Abbiamo l’urgenza che il tema delle pari opportunità e delle politiche della conciliazione ridiventi prioritario nell’agenda politica di questo Paese” prosegue Mammucari. “Dal gender gap alla disparità salariale, dal basso tasso di occupazione femminile all’assenza di una vera rete di servizi pubblici a sostegno della maternità fino alla violenza verbale e fisica, in Italia continuano ad esistere profondi ostacoli culturali che impediscono alle donne la piena realizzazione ed integrazione nella vita sociale ed economica collettiva. Tutti questi elementi ci rendono ancor più consapevoli che è arrivato il tempo di contribuire a determinare una nuova narrazione per le donne!” afferma Mammucari.
“La UILA, dopo anni di risultati importanti sul piano contrattuale a vantaggio del lavoro femminile, lo scorso anno ha presentato una proposta di legge per agevolare la conciliazione tra vita lavorativa e professionale e, a breve, partiremo con il nuovo progetto “Diversa…mente Uila”, perché adesso è il momento di lottare per “educare” e promuovere la diversità di genere come valore da tutelare. La forza di un Paese si misura, infatti, dalla capacità di valorizzare il suo capitale umano, donne e uomini, giovani e meno giovani, integrando tutti nella società, in modo che ciascun individuo possa sentirsi parte attiva nella comunità in cui vive. E il primo passo in questa direzione" continua la segretaria nazionale "va fatto evitando la contrapposizione di genere, che nei fatti rischia di marginalizzare molte delle istanze femminili, e perseguendo la strada del fare insieme, donne e uomini, che guardino ad un futuro, in cui armonizzare le diversità significhi benessere individuale ed armonia sociale per tutti”.